Quanto segue riporta l’esperienza personale basata su prove effettuate a seguito di alcuni aggiornamenti tecnologici effettuati presso la mia abitazione; considerata la difficoltà che ho trovato nel reperire online articoli che comparassero Powerline di differenti generazioni ho ritenuto opportuno riportare quanto da me riscontrato in questo breve articolo.

Premetto che si tratta di un appartamento sito al terzo piano di un condominio con box al piano terreno.
Negli anni mi sono dilettato a domotizzare l’abitazione con il risultato che ad oggi la mia rete consta di una cinquantina di apparati connessi tra rete cablata, WiFi e Zigbee.
Per la distribuzione della rete dati domestica, non potendo avvalermi di una distribuzione collegata centralmente al router con cavi UTP per la mancanza di adeguati passaggi nelle canaline esistenti, mi sono affidato a n.5 Powerline e n.4 Access Point di cui 3 che svolgono anche la funzione di switch a 4 porte.

Di seguito uno scheda dell’attuale strutturazione di questa rete

Fino a poco tempo fa venivano utilizzate delle telecamere autonome con la capacità di archiviare le registrazioni effettuate su una SD installata sulla stessa telecamera. Questa soluzione consentiva di non appesantire il carico di rete ma le notifiche avvenivano esclusivamente attraverso il servizio cloud del produttore delle telecamere con un non indifferente impatto in termini di privacy.

E’ stata quindi presa la decisione di sostituire questi apparati integrando il tutto con un DVR centralizzato. Questa soluzione, pur garantendo la privacy desiderata, ha appesantito il carico di rete evidenziando i limiti strutturali della connessione powerline che avevo in essere. In particolare le problematiche hanno riguardato la linea che dall’appartamento al terzo piano arriva al box passando attraverso due sezionatori ed un salvavita su cui andava ad incidere una delle nuove telecamere.

Di seguito riporto lo screenshot con l’elenco delle disconnessioni della telecamera rilevate dal software del DVR in un paio di ore.

Tali disconnessioni non riguardavano solamente la telecamera ma anche gli apparati domotici installati nel box che spesso non rispondevano più ai comandi impartiti.

Le Powerline in uso erano Netgear PL1000 che utilizzano lo standard AV2 con una velocita massima teorica di circa 1000 Mbps. La velocità reale era in realtà molto inferiore, soprattutto nel Box, ma non avendo necessità particolari la banda a disposizione prima del cambio delle telecamere era sufficiente a gestire quanto mi necessitava e non rilevavo disconnessioni di sorta. Devo anzi dire che gli apparati in questione, che erano installati ormai da qualche anno, avevano sempre evidenziato un ottima stabilita.

A seguito del problema evidenziato mi sono deciso a sostituire le Powerline con un modello di nuova tecnologia e, dopo un’analisi dei prodotti attualmente in vendita, ho optato per degli adattatori Zyxel PLA6457 che utilizzano il nuovo standard G.hn con una velocita’ massima teorica su rete elettrica di 2400 Mbps anche se poi le porte ethernet sono a 1000 Mbps.

Dopo l’installazione dei nuovi apparati la situazione è quella che si può vedere dal log sotto riportato che copre lo stesso lasso di tempo del precedente (dalle ore 13 alle 15 di un giorno feriale).

Disconnessioni quasi completamente azzerate.

Ho inoltre riscontrato che, mentre con la vecchia tecnologia i disservizi di ripercuotevano su tutta la rete Powerline creandomi disconnessioni frequenti anche tra gli apparati presenti nell’appartamento, con la nuova tecnologia, almeno dai primi riscontri, gli apparati non vengono influenzati dalle prestazioni dell’apparato del box.

Per completezza riporto di seguito le velocita’ rilevate dal software di gestione dei nuovi apparati.

Il device n.5 è quello presente nel box che ovviamente non ha prestazioni elevate anche a fronte della configurazione non ottimale della rete elettrica.

Va anche tenuto in conto che l’impianto elettrico, seppure ben strutturato, ha sulle spalle oltre 20 anni di servizio e che su i nuovi apparati, essendo previste solamente con la presa di tipo schuko ho dovuto, per tre di essi, apporre anche la riduzione per collegarli alle prese a muro italiane.

Concludendo, per quanto riguarda la mia esperienza, devo dire che la nuova tecnologia ha apportato notevoli miglioramenti sul fronte dell’affidabilità e della stabilità della connessione ed ha risolto le mie necessità fornendomi una maggior banda passante ed un ottima stabilità.

Quanto segue riporta l’esperienza personale basata su prove effettuate a seguito di alcuni aggiornamenti tecnologici effettuati presso la mia abitazione; considerata la difficoltà che ho trovato nel reperire online articoli che comparassero Powerline di differenti generazioni ho ritenuto opportuno riportare quanto da me riscontrato in questo breve articolo.

Premetto che si tratta di un appartamento sito al terzo piano di un condominio con box al piano terreno.
Negli anni mi sono dilettato a domotizzare l’abitazione con il risultato che ad oggi la mia rete consta di una cinquantina di apparati connessi tra rete cablata, WiFi e Zigbee.
Per la distribuzione della rete dati domestica, non potendo avvalermi di una distribuzione collegata centralmente al router con cavi UTP per la mancanza di adeguati passaggi nelle canaline esistenti, mi sono affidato a n.5 Powerline e n.4 Access Point di cui 3 che svolgono anche la funzione di switch a 4 porte.

Di seguito uno scheda dell’attuale strutturazione di questa rete

Fino a poco tempo fa venivano utilizzate delle telecamere autonome con la capacità di archiviare le registrazioni effettuate su una SD installata sulla stessa telecamera. Questa soluzione consentiva di non appesantire il carico di rete ma le notifiche avvenivano esclusivamente attraverso il servizio cloud del produttore delle telecamere con un non indifferente impatto in termini di privacy.

E’ stata quindi presa la decisione di sostituire questi apparati integrando il tutto con un DVR centralizzato. Questa soluzione, pur garantendo la privacy desiderata, ha appesantito il carico di rete evidenziando i limiti strutturali della connessione powerline che avevo in essere. In particolare le problematiche hanno riguardato la linea che dall’appartamento al terzo piano arriva al box passando attraverso due sezionatori ed un salvavita su cui andava ad incidere una delle nuove telecamere.

Di seguito riporto lo screenshot con l’elenco delle disconnessioni della telecamera rilevate dal software del DVR in un paio di ore.

Tali disconnessioni non riguardavano solamente la telecamera ma anche gli apparati domotici installati nel box che spesso non rispondevano più ai comandi impartiti.

Le Powerline in uso erano Netgear PL1000 che utilizzano lo standard AV2 con una velocita massima teorica di circa 1000 Mbps. La velocità reale era in realtà molto inferiore, soprattutto nel Box, ma non avendo necessità particolari la banda a disposizione prima del cambio delle telecamere era sufficiente a gestire quanto mi necessitava e non rilevavo disconnessioni di sorta. Devo anzi dire che gli apparati in questione, che erano installati ormai da qualche anno, avevano sempre evidenziato un ottima stabilita.

A seguito del problema evidenziato mi sono deciso a sostituire le Powerline con un modello di nuova tecnologia e, dopo un’analisi dei prodotti attualmente in vendita, ho optato per degli adattatori Zyxel PLA6457 che utilizzano il nuovo standard G.hn con una velocita’ massima teorica su rete elettrica di 2400 Mbps anche se poi le porte ethernet sono a 1000 Mbps.

Dopo l’installazione dei nuovi apparati la situazione è quella che si può vedere dal log sotto riportato che copre lo stesso lasso di tempo del precedente (dalle ore 13 alle 15 di un giorno feriale).

Disconnessioni quasi completamente azzerate.

Ho inoltre riscontrato che, mentre con la vecchia tecnologia i disservizi di ripercuotevano su tutta la rete Powerline creandomi disconnessioni frequenti anche tra gli apparati presenti nell’appartamento, con la nuova tecnologia, almeno dai primi riscontri, gli apparati non vengono influenzati dalle prestazioni dell’apparato del box.

Per completezza riporto di seguito le velocita’ rilevate dal software di gestione dei nuovi apparati.

Il device n.5 è quello presente nel box che ovviamente non ha prestazioni elevate anche a fronte della configurazione non ottimale della rete elettrica.

Va anche tenuto in conto che l’impianto elettrico, seppure ben strutturato, ha sulle spalle oltre 20 anni di servizio e che su i nuovi apparati, essendo previste solamente con la presa di tipo schuko ho dovuto, per tre di essi, apporre anche la riduzione per collegarli alle prese a muro italiane.

Concludendo, per quanto riguarda la mia esperienza, devo dire che la nuova tecnologia ha apportato notevoli miglioramenti sul fronte dell’affidabilità e della stabilità della connessione ed ha risolto le mie necessità fornendomi una maggior banda passante ed un ottima stabilità.